Africa, la culla del Mondo e delle
sue storie.
Le storie e le fiabe
africane, non molto differenti dalle nostre, riflettono un rapporto più sincero
e duraturo con la natura e i suoi componenti. Essa è buona e gentile, ma solo
se temuta e rispettata e le persone ricercano tra loro bontà, giustizia e
saggezza, le tre più importanti morali che si possano avere.
Ed ecco le due fiabe:
la prima presenta la giraffa e la scimmia, due animali molto comuni nella
savana e nella foresta centro e sud africana. Nonostante ciò che accade, la
giraffa non verrà punita, ma la saggia scimmia le insegnerà il valore della
collaborazione e dell’amicizia.
Nella seconda fiaba, una
ricca e bella principessa svelerà, con uno stratagemma, chi è veramente degno
di lei: non sarà la ricchezza o il potere a farle battere il cuore, ma la sincerità
e l’amore.
La
giraffa vanitosa
Ai limiti di una grande foresta, in
Africa, viveva tra gli altri animali una giraffa bellissima, agile e snella,
più alta di qualunque altra. Sapendo di essere ammirata non solo dalle sue
compagne ma da tutti gli animali era diventata superba e non aveva più rispetto
per nessuno, né dava aiuto a chi glielo chiedeva. Anzi se ne andava in giro
tutto il santo giorno per mostrare la sua bellezza agli uni e agli altri
dicendo: - Guardatemi, io sono la più bella. -
Gli altri animali,
stufi di udire le sue vanterie, la prendevano in giro, ma la giraffa vanitosa
era troppo occupata a rimirarsi per dar loro retta. Un giorno la scimmia decise
di darle una lezione. Si mise a blandirla con parole che accarezzavano le
orecchie della giraffa: - Ma come sei bella! Ma come sei alta! La tua testa
arriva dove nessuno altro animale può giungere... - E così dicendo, la condusse
verso la palma della foresta.
Quando furono
giunti là, la scimmia chiese alla giraffa di prendere i datteri che stavano in
alto e che erano i più dolci. Il suo collo era lunghissimo, ma per quanto si
sforzasse di allungarlo ancor di più, non riusciva a raggiungere il frutto.
Allora la scimmia, con un balzo, saltò sul dorso della giraffa, poi sul collo e
finalmente si issò sulla sua testa riuscendo ad afferrare il frutto desiderato.
Una volta tornata a terra, la scimmia disse alla giraffa: - Vedi, cara mia, sei
la più alta, la più bella, però non puoi vivere senza gli altri, non puoi fare
a meno degli altri animali.
La giraffa imparò
la lezione e da quel giorno cominciò a collaborare con gli altri animali e a
rispettarli.
Prova d’amore
C'era una volta un re che aveva una
figlia ammirata da tutti per la sua bellezza e bontà. Molti
venivano a offrirle
gioielli, stoffe preziose, noci di kola, sperando d'averla come sposa. Ma la
giovane non sapeva decidersi. - A chi mi concederai? - chiese a suo padre. -
Non so - disse il padre - Lascio scegliere a te: sono sicuro che tu, giudiziosa
come sei, farai la scelta migliore. - Facciamo così - propose la giovane - Tu
fai sapere che sono stata morsa da un serpente velenoso e sono morta. I membri
della famiglia reale prenderanno il lutto. Suoneranno i tam-tam dei funerali e
cominceranno le danze funebri. Vedremo cosa succederà.
Il re, sorpreso e
un po' controvoglia, accettò. La triste notizia si diffuse come un fulmine. Nei
villaggi fu un gran parlare sommesso, spari di fucile rintronavano in segno di
dolore, mentre le donne anziane, alla porta della stanza mortuaria, sgranavano
le loro tristi melopee. Ed ecco arrivare anche i pretendenti della principessa.
Si presentarono al re e pretesero la restituzione dei beni donati.
"Giacché tua
figlia è morta, rendimi i miei gioielli, le stoffe preziose, le noci di kola".
l re accontentò tutti, nauseato da un simile comportamento. Capì allora quanto sua figlia fosse prudente.
Per ultimo si presentò un giovanotto, povero, come appariva dagli abiti dimessi che indossava.
Con le lacrime agli occhi egli disse: - O re, ho sentito la dolorosa notizia e non so come rassegnarmi. Porto queste stoffe per colei che tanto amavo segretamente. Non mi ritenevo degno di lei. Desidero che anche nella tomba lei sia sempre la più bella di tutte. Metti accanto a lei anche queste noci di kola perché le diano forza nel grande viaggio.
Il
re fu commosso fino al profondo del cuore. Si presentò alla folla, fece tacere
ogni clamore e annunciò a gran voce: - Vi do una grande notizia: mia figlia non
è morta. Ha voluto mettere alla prova l'amore dei suoi pretendenti. Ora so chi
ama davvero e profondamente mia figlia. E' questo giovane! E' povero ma
sincero. Dopo qualche tempo si celebrarono le nozze con la più bella festa mai
vista a memoria d'uomo. I vecchi pretendenti non c'erano e non si fecero più
vedere.
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