domenica 1 marzo 2015

Incontro VI: Mitologia Norrena - Le divinità femminili



Le principali divinità femminili del pantheon norreno
Fra le principali dee norrene, troviamo Frigg, Sif, Freyja e Eir. Sono divinità femminili che tutelano ambiti particolari e molto importanti della vita degli uomini (e delle donne) scandinavi e, soprattutto, non vengono considerate inferiori rispetto alle controparti maschili.

v  Frigg

Una delle più rilevanti divinità nella mitologia norrena, celeste sposa di Odino, Frigg è anche chiamata "signora del cielo" o "signora degli dèi", appellativo degno della compagna del più importante degli Asi. Si dice che sia la più “saggia fra le dee” e che abbia il potere della chiaroveggenza. Condivide con Odino il seggio di Hlindskialf, e può, da lì, vedere tutto l'universo.
Frigg è la protettrice delle spose e delle nascite, ma anche delle veggenti e delle vedove e delle madri che perdevano un figlio. La pianta Caglio zolfino (Galium verum), usata dagli scandinavi come un calmante, veniva chiamato erba di Frigg.
Il venerdì era anticamente il giorno consacrato sia alla dea Frigg sia alla celebrazione dei matrimoni e all'unione feconda della coppia di sposi. Uno dei compiti peculiari della divinità consisteva nell'assistere le coppie, aiutando le donne sterili e quelle ancora aliene agli atti di amore.
Frigg viene raffigurata su di un carro trainato da due gatti e il simbolo a lei legato è un mazzo di chiavi, che simboleggia il dominio sulla casa e sulle verità nascoste. Avvolta in un mantello di penne di falco che le permetteva di volare nel cielo, accompagnava Odino in guerra.

v  Freyja

Freyja è probabilmente la più nota e più amata delle dee nordiche oggi. Dapprima della stirpe dei Vanir, ma dopo la pace che concluse il conflitto fra le due stirpi divine, venne mandata dagli Æsir come ostaggio e sposò uno di loro. È figlia di Njörðr e di Skaði, sorella di Freyr e moglie di Óðr (che la abbandona spesso per intraprendere lunghi viaggi, cosa che la tormenta).
Famosa per la sua proverbiale avvenenza, è la dea dell'amore, della bellezza e della fertilità, ma anche della guerra e della magia.
Ella infatti ama i canti d'amore e incita gli innamorati ad invocarla, ma cavalca nei campi di battaglia ed ha diritto alla metà dei caduti che guiderà in battaglia durante il Ragnarök (l'altra metà spetta ad Odino).

v  Eir

Eir (che significa "vita" o "speranza" in norreno) era tra le file delle valchirie per la sua abilità di "scegliere i morti" dal campo di battaglia e di risvegliarli. Conosceva tutti i segreti della vita e sapeva come sfruttare tutte le erbe officinali presenti nel mondo – conoscenza che non mancava di trasmettere alle donne che invocavano il suo aiuto; era addirittura capace di resuscitare i morti.
Era buona amica di Frigg e spesso l'accompagnava nei suoi spostamenti, consigliandola o aiutandola. E' la patrona di tutti coloro che lavorano nel campo della guarigione, e aiuta le donne che scelgono di imparare gli incantesimi di vita. In Scandinavia, per questo, solo le donne potevano intraprendere la via della medicina e apprendere l'arte della guarigione.
Aveva i capelli rossi come il fuoco e occhi celesti come l'acqua, si narra che vivesse in un'isola con i suoi due fedeli guardiani Elladan e Elòir, una tigre e un leone bianco.

     Sif

Sif, nella mitologia norrena, è una dea appartenente alla schiera degli Æsir e moglie di Thor. È madre di Þrúðr e Móði, avuti da Thor.
Aveva poteri legati alla natura poiché era nata a Vanaheim (poteva controllare l'acqua, come suo padre), ma era anche una dea molto abile nella lotta che sapeva usare qualsiasi tipo di arma le fosse data. Viaggiava su un carro d'argento regalatole da Thor.
Sif aveva i capelli d'oro, che crescevano come se fossero naturali. Il mito racconta che Loki le avesse giocato uno scherzo e le avesse tagliato i capelli, ma Thor talmente arrabbiato costrinse Loki a restuirle una chioma ancora più lucente. Fu così che Loki se ne fece creare un'altra dai nani degli Invaldi e la donò a Sif.



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