mercoledì 28 gennaio 2015

Incontro V: Mitologia Norrena - Racconto

-          La Creazione del Mondo
Fu per un tempo indefinito che le braci crepitanti e i cristalli di ghiaccio mulinarono vorticosamente all’interno della lugubre voragine. Mulinarono forte, sempre più forte finché all’interno del ghiaccio brillò una scintilla di vita dalla quale emerse una figura terribile, il gigante Ymir, il primo della stirpe degli jotun. Al suo fianco una mucca di ghiaccio. Così vissero per molto tempo sull’orlo del Ginungagap (il Vuoto), il gigante e la mucca.
Non mancava di certo il cibo per Ymir: quattro fiumi di spuma bianca come il latte fluivano incessantemente dalle mammelle della mucca e più beveva e più lo jotun cresceva. La mucca trovò cibo leccando il bordo salato del Ginungagap.
Un giorno il gigante si addormentò e, mentre riposava, due jotun, un maschio ed una femmina, nacquero dal tepore della sua ascella sinistra. Un troll con sei teste, invece, spuntò dai suoi piedi. Come Ymir, sebbene non così giganteschi, erano tutti rozzi e selvaggi.
Con il tempo, a forza di leccare, la lingua della mucca divenne calda e dall’orlo salato della voragine spuntarono prima dei capelli e poi un viso. La mucca continuò a leccare il Ginungagap e apparirono delle spalle, un petto, delle gambe; infine una creatura mai vista saltò fuori dal vuoto: un maschio di bell’aspetto del tutto diverso dagli orribili jotun e dai troll fino ad allora esistiti esistiti.
Da quest’ultima creatura nacque un figlio, ancor più bello, che sposò un’incantevole fanciulla jotun. Dalla loro unione nacquero tre figli con i capelli così biondi che illuminarono l’oscurità intorno. Furono i primi dei Asi: Odino, Vè e Vili (Spirito, Volontà e Tepore), sacri e di animo nobile. I tre giovani avevano il potere di
creare mondi.
Ma, prima di poter creare, dovevano liberarsi del gigantesco Ymir: i tre Asi affrontarono quindi il vecchio jotun, lo uccisero e spinsero l’enorme corpo dentro il Ginungagap. Dalle sue ferite uscì così tanta acqua che la buca si riempì e traboccò, riportando a galla il corpo del gigante e annegando i suoi figli e la mucca.
Si salvarono solo uno jotun e la sua compagna, che dopo essersi arrampicati su dei banchi di ghiaccio, andarono a vivere sulle lontane rive del mare appena creato. Gli Asi non li inseguirono e ben presto Jotunheim, la terra imprigionata dai ghiacci, fu popolata dai loro figli. Gli Asi sollevarono il corpo di Ymir e con quello crearono la terra: Midgard. Spinsero il Niflheim - il regno di ghiaccio e morte - nelle profondità della loro creazione, in modo che non potesse congelare la terra.
Il cranio di Ymir fu posto sopra la terra e il mare, come fosse un cupola che protegge il mondo dalle scintille che salivano dal Muspelheim; proprio da queste scintille crearono il sole, la luna e le stelle.
Tuttavia il giorno e la notte ancora non esistevano.
Allora Odino, Vè e Vili crearono due carri, vi adagiarono il sole e la luna e fecero trottare i cavalli in giro per il cielo. Ma gli jotun e i troll erano esseri oscuri che odiavano la luce: si trasformarono in lupi, saltarono sopra la cupola del cielo e cercarono di rincorrere i carri che trasportavano il sole e la luna per divorarli.
I cavalli, temendo per la loro vita, si misero a correre senza sosta, sempre più veloci, intorno alla terra e fu così che comparvero il buio e l’alba.
Oltre agli Asi, esistevano altri dei, i Vanir. Vivevano in un mondo confinante, il Vanaheim, ed erano gli dei della pioggia e dei venti. Quando la pioggia iniziò a cadere, bagnando i peli della barba di Ymir, germogliò l’erba che ricoprì tutte le vallate, mentre i capelli si trasformarono in fitti boschi. Era una terra paradisiaca e gli Asi presero a popolarla: prima fecero gli elfi, creature luminose come il sole, che abitavano nel mondo di Alfheim. Quindi gli Asi mutarono dei vermi, che vivevano nel sottosuolo, in gnomi donando loro gli strumenti necessari per estrarre i metalli. Non avevano un buon carattere, questi gnomi, ma erano minatori e fabbri formidabili e rifornivano gli Asi di oro, argento e ferro. Dopo gli gnomi, gli Asi crearono i folletti e gli spiritelli e diedero loro il compito di curare ogni collina, montagna, lago e cascata. Crearono i pesci, gli uccelli e gli animali.
Ma, nonostante il loro mondo apparisse perfetto, gli Asi sapevano che mancava ancora qualcosa: mancava qualcuno che li adorasse.

Così decisero di dare vita al primo uomo.

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