Nicolas Flamel e la Pietra Filosofale
La sala era davvero uno spettacolo.
Dalle pareti pendevano ghirlande d'agrifoglio e di pungitopo, e tutto intorno
erano disposti non meno di dodici giganteschi alberi di Natale, alcuni decorati
di ghiaccioli scintillanti, altri illuminati da centinaia di candeline. ‘Quanti
giorni mancano alle vacanze?’ chiese Hagrid.
‘Soltanto uno’ rispose Hermione. ‘E questo mi fa venire in mente...
Harry, Ron, manca mezz'ora al pranzo, dobbiamo andare in biblioteca’. ‘Ah, già,
è vero’ disse Ron distogliendo lo sguardo dal professor Vitious, che dalla sua
bacchetta magica stava facendo uscire festoni di bolle che si depositavano sui
rami del nuovo albero. ‘In biblioteca?’ chiese Hagrid seguendoli fuori del
salone. ‘Prima delle vacanze? Dite un po', ma non è che esagerate con lo
studio?’ ‘Non è per studiare’ gli spiegò Harry tutto allegro. ‘da quando ci hai
parlato di Nicolas Flamel che stiamo cercando di scoprire chi diavolo è’. ‘Che
cosa?’ Hagrid sembrava sconvolto. ‘Statemi bene a sentire... Ve l'ho già
detto... lasciate perdere. Che cosa custodisce il cane non sono affari vostri’.
‘Vogliamo soltanto sapere chi è Nicolas Flamel, tutto qui’ disse Hermione. ‘A
meno che non voglia dircelo tu, così ci risparmi la fatica’ soggiunse Harry.
‘Abbiamo già sfogliato centinaia di libri e non l'abbiamo trovato da nessuna
parte... Dacci almeno una dritta! Io so soltanto che il suo nome l'ho letto da
qualche parte’. ‘Ho le labbra cucite’ disse Hagrid categorico. ‘Allora, non ci
rimane che scoprirlo da soli’ disse Ron. Lasciarono Hagrid con l'aria
contrariata, e si avviarono di corsa verso la biblioteca. Era vero che, da
quando Hagrid se l'era fatto sfuggire di bocca, avevano sfogliato libri su
libri in cerca di quel nome perché in quale altro modo avrebbero potuto
scoprire che cosa stava cercando di rubare Piton? Il guaio era che non sapevano
da dove cominciare, ignorando quel che Flamel poteva aver fatto per essere
citato in un libro. Non compariva in Grandi maghi del ventesimo secolo, e
neanche in Esponenti di rilievo della magia del nostro tempo; non era citato in
Scoperte importanti della magia moderna, né in Rassegna dei recenti sviluppi
della magia. E poi, naturalmente, c'era il problema delle dimensioni della
biblioteca; decine di migliaia di volumi; migliaia di scaffali, centinaia di
stretti corridoi. Hermione tirò fuori un elenco di materie e di titoli che
aveva deciso di cercare mentre Ron si avviava lungo un corridoio e cominciava a
estrarre libri a caso dagli scaffali. Harry si aggirava invece nel Reparto
Proibito. Da un pezzo si chiedeva se Flamel non si trovasse in qualche libro di
quel reparto. Purtroppo, per prendere uno qualsiasi dei libri proibiti
occorreva un'apposita autorizzazione firmata da uno dei professori, e lui
sapeva benissimo che non sarebbe mai riuscito a procurarsela. Quelli erano i
libri che contenevano i potenti segreti della Magia Nera che non veniva mai
insegnata a Hogwarts, e venivano letti soltanto dagli allievi più anziani che
si perfezionavano nella Difesa contro le Arti Oscure. ‘Che cosa stai cercando,
ragazzo?’ ‘Niente’ rispose Harry. Madama Pince, la bibliotecaria, brandiva
contro di lui un piumino per la polvere.
‘Allora farai meglio ad andartene. Fila... fuori!’ Rimpiangendo di non
essere stato più veloce a inventare qualche scusa, Harry lasciò la biblioteca.
Con Ron e Hermione aveva convenuto che era meglio non chiedere a Madama Pince
dove poter trovare notizie su Flamel. Lei sarebbe stata certamente in grado di
dirglielo, ma non potevano rischiare che le loro intenzioni giungessero
all'orecchio di Piton. Harry aspettò fuori nel corridoio per vedere se i due
amici avessero trovato qualcosa, ma non nutriva molte speranze. Erano circa due
settimane che portavano avanti la loro ricerca, ma dato che potevano farlo solo
nei ritagli di tempo tra una lezione e l'altra, c'era poco da stupirsi che non
avessero trovato ancora niente. Quello di cui avrebbero avuto veramente bisogno
era di poter cercare a lungo e con comodo, senza sentirsi sul collo il fiato di
Madama Pince. Cinque minuti dopo, Ron e Hermione lo raggiunsero scuotendo la
testa delusi. Andarono a pranzo. ‘Continuerete a cercare mentre sono via, non è
vero?’ chiese Hermione. ‘E se trovate qualcosa mi mandate un gufo’.
[nella parte che abbiamo tagliato, per motivi di eccessiva lunghezza del testo, Harry trascorre le
vacanze di Natale al castello di Hogwarts con il suo amico Ron e con i suopi fratelli. Insieme passano una giornata bellissima, giocando e mangiando dolcetti. Harry per la prima volta riceve dei regali di Natale: i Dursley non gi avevano mai fatto dei regali. Oltre al maglione di lana confezionato dalla signora Wesley, Harry trova vicino al proprio letto il regalo di uno sconosciuto. All’interno del pacco c’è un mantello di una stoffa finissima: è il mantello dell’invisibilità. Indossandolo e comprendocisi bene, Harry non può essere visto da nessuno. La notte di Natale decide dunque di uscire dal dormitorio dei Grifondoro e gironzolare non visto per il castello. All’improvviso viene in mente a Harry di visitare Il Reparto Proibito della biblioteca alla ricerca di informazioni su Nicolas Flamel]
Nella biblioteca era buio pesto e c'era
un'atmosfera da brivido. Harry accese una lampada per vedere le file di libri.
La lampada sembrava galleggiare a mezz'aria, e anche se Harry sapeva di
reggerla lui col braccio, la sua vista gli faceva venire la pelle d'oca. Il
Reparto Proibito era proprio in fondo alla biblioteca. Facendo molta attenzione
e scavalcando il cordone che separava quei libri dal resto della biblioteca,
Harry tenne alta la lampada per leggere i titoli. Ma non gli dicevano granché.
Le lettere erano talmente consunte che l'oro veniva via a pezzi, e formavano
parole in lingue che Harry non
capiva. Alcuni, poi, non avevano titolo. Uno
mostrava sulla copertina una macchia scura dall'aspetto sinistro, che aveva
tutta l'aria di esser sangue. A Harry si rizzarono i capelli in testa. Forse
era tutta una sua fantasia, forse no, ma credette di sentire un debole sussurro
provenire dai libri, come se quelli avvertissero la presenza di un intruso.
Doveva pur cominciare da qualche parte. Sistemò con circospezione la lampada a
terra, guardò lungo lo scaffale più basso in cerca di un libro interessante. Un
grosso libro nero e argento colpì la sua attenzione. Lo tirò fuori con
difficoltà, perché era molto pesante e, appoggiandoselo sulle ginocchia, lo
aprì. Il silenzio fu rotto da un grido lacerante, da far gelare il sangue nelle
vene. Proveniva dal libro! Harry si affrettò a richiuderlo, ma il grido
continuò ancora: un'unica nota acuta, ininterrotta, assordante. Arretrando, il
ragazzo inciampò e urtò la lampada che si spense all'istante. Terrorizzato, udì
dei passi lungo il corridoio all'esterno. Ripose nello scaffale il libro
urlante e se la diede a gambe. Incrociò Gazza quasi sulla porta. Lo sguardo di
quegli occhi pallidi e furenti lo attraversò da parte a parte senza vederlo:
Harry sgattaiolò sotto il braccio alzato del guardiano, e spiccò una corsa
furibonda per il corridoio, con le grida del libro che gli risonavano ancora
nelle orecchie.
Harry, Ron e Hermione avevano quasi
abbandonato ogni speranza di trovare Flamel nei libri della biblioteca, sebbene
Harry fosse sempre sicuro di aver letto quel nome chissà dove. All'inizio del
trimestre, si rimisero a sfogliare libri ogni volta che avevano ricreazione. I
tre amicio stavano chiacchierando nella Sala Comune, quando Neville piombò
nella sala di ritrovo. Non si capiva come avesse fatto a passare dal buco
dietro il ritratto, perché aveva le gambe bloccate insieme da quello che
riconobbero immediatamente come l'Incantesimo della Pastoia: probabilmente
aveva fatto tutta la strada fino alla torre di Grifondoro a balzelloni, come un
coniglio. Tutti si rotolarono dalle
risate salvo Hermione, che saltò su e gli fece subito un controincantesimo. Le
gambe di Neville si sciolsero dagli invisibili laccioli e lui si mise in piedi
tutto tremante. ‘Che cosa ti è
successo?’ chiese Hermione mentre lo accompagnava a sedersi vicino a Harry e a
Ron. ‘Malfoy’ rispose Neville con voce
tremula. ‘L'ho incontrato fuori della biblioteca. Ha detto che stava cercando
qualcuno su cui sperimentare il trucco’.
‘Va' dalla professoressa Mcgranitt!’ lo esortò Hermione. ‘Raccontale
tutto!’ Ma Neville scosse la testa. ‘Non voglio altri guai’ bofonchiò. ‘Ma Neville, devi tenergli testa!’ disse Ron.
‘Quello è abituato a passare sopra al prossimo, ma questa non è una ragione per
prosternarsi davanti a lui e rendergli più facile il compito’. ‘Non hai bisogno di dirmi che non sono
abbastanza coraggioso per far parte della squadra del Grifondoro: ci ha già
pensato Malfoy’ fece Neville con voce strozzata. Harry si cacciò una mano nella tasca del
mantello e ne estrasse una Cioccorana, l'ultimissima della scatola che Hermione
gli aveva regalato a Natale. La porse a Neville, che sembrava sull'orlo delle
lacrime. ‘Tu vali dodici Malfoy’ disse. Le labbra di Neville si stiracchiarono
in un debole sorriso, mentre scartava la Cioccorana. ‘Grazie, Harry... Credo che me ne andrò a
letto. Vuoi la figurina? Tu fai collezione, no?’ Mentre Neville si allontanava, Harry dette
un'occhiata alla figurina del Famoso Mago.
‘Un'altra volta Silente’ fece. ‘E' stato il primo che ho mai...’ Ma le parole gli si strozzarono in gola.
Fissò il retro della figurina. Poi alzò gli occhi su Ron e Hermione. ‘L'ho trovato!’ bisbigliò. ‘Ho trovato
Flamel! Ve l'avevo detto che quel nome l'avevo già letto da qualche parte!
stato sul treno, venendo qui a Hogwarts. State a sentire: "Il Professor
Silente è noto soprattutto per avere sconfitto nel 1945 il mago del male
Grindelwald, per avere scoperto i dodici modi per utilizzare sangue di drago e
per i suoi esperimenti di alchimia, insieme al collega Nicolas Flamel"!’
Hermione saltò su. Non aveva quell'aria euforica dalla prima volta che avevano
ricevuto i voti per i loro esercizi. ‘Restate lì!’ disse, e corse difilato su
per le scale diretta ai dormitori delle ragazze. Harry e Ron ebbero appena il
tempo di scambiarsi un'occhiata perplessa che lei era già di ritorno a tutta
velocità, portando fra le braccia un enorme e vecchio librone. ‘Non ho mai
pensato di guardare qui dentro!’ sussurrò tutta eccitata. ‘Questo l'ho preso
dalla biblioteca qualche settimana fa, quando cercavo una lettura un po'
leggera...’ ‘Leggero, quello?’ esclamò
Ron, ma Hermione gli disse di star zitto finché non avesse trovato qualcosa, e
cominciò a girare febbrilmente le pagine borbottando fra sé e sé. Alla fine
trovò quel che cercava. ‘Lo sapevo! Lo sapevo!’
‘Adesso possiamo parlare?’ fece Ron imbronciato. Hermione lo ignorò.
‘Nicolas Flamel’ mormorò in tono d'importanza, ‘è l'unico di cui si sappia che
ha fabbricato la Pietra Filosofale!’ Ma non sortì precisamente l'effetto che si
aspettava. ‘La che?’ chiesero Harry e
Ron a una voce. ‘Uffa, ma voi due non sapete leggere? Guardate: leggete che cosa
dice qua’. Spinse il librone verso di loro, e i due ragazzi lessero: la disciplina
dell'alchimia si occupa di fabbricare la Pietra Filosofale, una sostanza
leggendaria dai poteri sbalorditivi. La pietra è in grado di trasformare
qualsiasi metallo in oro puro e per giunta produce l'Elisir di Lunga Vita, che
rende immortale chi lo beve. Nel corso dei secoli si è parlato molto della
Pietra Filosofale, ma l'unica che esista attualmente appartiene a Nicolas
Flamel, noto alchimista e appassionato di opera lirica. Flamel, che l'anno
scorso ha festeggiato il suo seicentosessantacinquesimo compleanno, conduce una
vita tranquilla nel Devon insieme alla moglie, Peronella, che ha
seicentocinquantotto anni. ‘Capito?’ disse Hermione quando ebbero terminato.
‘Di certo, il cane fa la guardia alla Pietra Filosofale di Flamel! Scommetto
che ha chiesto a Silente di custodirla, perché sono amici e lui sapeva che
qualcuno ne era in caccia. Ecco perché ha voluto far portare via la Pietra
dalla Gringott!’ ‘Una pietra che
fabbrica l'oro e rende immortali!’ esclamò Harry. ‘E ci credo che Piton le dà
la caccia! Chiunque vorrebbe possederla’.
‘E ci credo che non trovavamo Flamel in quella Rassegna dei recenti
sviluppi della magia’ aggiunse Ron. ‘Se ha seicentosessantacinque anni, non è
poi tanto recente! Voi che ne dite?’.
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